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Per agevolare i propri utenti nell’attuale periodo di difficoltà economica, acuita dall’emergenza sanitaria, CADF ha deciso di rinunciare per il biennio 2020-2021 all’incremento tariffario riconosciuto da ARERA.

Tecnicamente, nel 2020 e nel 2021, CADF ha scelto di NON fatturare agli utenti la componente tariffaria “Rc-conguagli”, per un ammontare complessivo di circa 4,8 milioni di euro, che equivale approssimativamente al 9% del fatturato su base annua.

Per meglio comprendere la modalità di determinazione della tariffa del servizio idrico, va chiarito che la stessa non è fissata direttamente da CADF, ma dipende da una serie piuttosto complessa e articolata di parametri e di formule prefissate dall’Autorità Nazionale ARERA.

Il Metodo Tariffario Idrico definito da ARERA si basa sul principio generale del recupero integrale dei costi (full cost recovery), il quale presuppone che il Servizio Idrico Integrato raggiunga l’equilibrio economico-finanziario fra i costi della gestione operativa e la spesa per investimenti e i ricavi tariffari.

Il Metodo tariffario MTI-3 per il periodo regolatorio 2020-2023, partendo dalle tariffe del 2019, prevede un incremento annuo q (theta) autorizzato da ARERA sulla base di standard operativi e patrimoniali, quali il livello di efficienza dei costi operativi e il fabbisogno finanziario del gestore in funzione degli investimenti da realizzare.

Attraverso questo Schema Regolatorio, l’Autorità vincola i gestori al perseguimento di un triplice obiettivo: l’incremento e l’ammodernamento delle infrastrutture del SII, la stabilità dei costi operativi e la sostenibilità finanziaria della gestione.

Il Metodo Tariffario Idrico per il secondo periodo regolatorio 2020-2023 (MTI-3) parte dunque dalla determinazione di un monte ricavi garantito attraverso la tariffa (cosiddetto VRG-Vincolo Ricavi del Gestore) che è legato all’ammontare dei costi legittimamente riconosciuti come efficienti e che, in quanto tali, vanno a costituire il tetto dei ricavi per il gestore. Il VRG è dato analiticamente dalla sommatoria dei costi operativi (Opex), dei costi delle immobilizzazioni (Capex), del Fondo per i Nuovi Investimenti (FoNI) e dei Conguagli (RC) riferiti agli anni precedenti.

Il valore risultante dal rapporto tra VRG e il denominatore composto dalla tariffa del 2019 applicata ai volumi venduti due anni prima, corrisponde al q (theta), che, se è maggiore di 1, consente al gestore un aumento tariffario, e, se inferiore di 1, un decremento della tariffa applicabile.”