Skip to main content

Sin dal 2007 CADF. ha attivato un supporto tecnico ed economico ad un progetto di approvvigionamento idropotabile per un ospedale missionario in Zimbabwe gestito dalla A.S.I. di Roma (Associazione Sanitaria Internazionale).
L’ospedale, situato a 220 KM a nord della capitale Harare, sviluppa sul campo un’attività molto articolata che lo rende assimilabile ad una nostra ASL, dato che gestisce dal punto di vista sanitario pubblico un distretto di 150.000 abitanti con 11 poliambulatori sul territorio, dispensario, consultorio, scuola infermieri, centro di attività per adozioni a distanza e orfanotrofio ed è inserito in un centro servizi sociali che contiene anche scuole primarie, secondarie e di avviamento professionale.
Il territorio servito è uno dei più poveri al mondo, con il 34% della popolazione afflitta endemicamente da malaria ed il 32% da AIDS. La vita media è di 42 anni.

Diverse sono le ONG italiane, tedesche e statunitensi che supportano l’attività dell’ospedale, ciascuna con un progetto specifico.
CADF ha collaborato con l’ONG IBO Italia di Ferrara, nella realizzazione del cosiddetto “Progetto Diga”, che aveva come obiettivo la soluzione del problema dell’approvvigionamento idrico della Missione in generale, e particolarmente di quello idropotabile per l’Ospedale.

I volontari di CADF hanno fatto quattro missioni, inoltre l’Azienda ha garantito il supporto tecnico in fase di sviluppo del progetto in Italia, analisi di laboratorio chimico batteriologico e forniture di materiali e attrezzature spedite in sito per un valore di circa 6.000 euro.

Nel 2011 l’impianto di potabilizzazione è stato completato e messo in linea, con una produzione di 20 mc/ora di acqua potabile, che, in base ai consumi standard dei Paesi Africani equivale al soddisfacimento del fabbisogno per 3.000 abitanti.
CADF ha contribuito nell’anno 2012 con un fondo di rimborso spese di € 2.000 e con la cessione di materiale di recupero non più utilizzabile secondo gli standards europei ma ancora in buone condizioni.
Con progetti gestiti da altre ONG nel 2012 è stato potenziato l’impianto di irrigazione e sono aumentate le superfici agricole per la produzione di mais ed ortaggi necessari all’ospedale per il sostentamento degli ospiti.