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CADF La Fabbrica dell’Acqua in virtù dell’impegno nella tutela e valorizzazione del territorio, come sostenitore della Riserva di Biosfera del Delta del Po, ha iniziato un percorso mirato alla riqualificazione ambientale, turistica e sociale di una particolare area all’interno del Parco del Delta del Po: la Salina di Comacchio.

Un incantevole ecosistema del nostro territorio ha riaperto le porte a turisti e visitatori grazie all’accordo tra Comune di Comacchio, l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po e CADF Spa.

Nel secolo scorso la Salina è stata ampiamente sfruttata per la produzione di sale, fino al 1984, anno in cui il Ministero delle Finanze ne decise la chiusura, per i costi divenuti troppo elevati rispetto ai ricavi ottenuti dalla produzione.

Da allora la Salina è stata abbandonata fino ad un progetto LIFE NATURA 2000, effettuato dal 2000 al 2005, per la rivalorizzazione ambientale, che ha portato ad un parziale recupero dell’area.

Negli anni successivi l’area non è stata più oggetto di progetti di ripristino e manutenzione, né è stata più fruibile dal pubblico.

Nel settembre 2015, il Comune di Comacchio, l’Ente per la gestione dei Parchi e la Biodiversità – Emilia Romagna e CADF Spa, La Fabbrica dell’Acqua, hanno stipulato una Convenzione per la gestione, la fruizione e la riqualificazione dell’area, unendo gli intenti, le competenze e le risorse, per ridonare questo territorio di inestimabile valore, sia storico che naturalistico, ai cittadini locali e ai turisti.

Il progetto ha visto la realizzazione di diverse fasi:

  • Manutenzione e ripristino della circolazione idraulica della Salina per rendere di nuovo funzionale la Salinetta didattica, ovvero un’area di circa 4 ettari, delimitata all’interno della Salina, che riproduce in scala ridotta tutto il processo di produzione del sale. Lo scopo dell’intervento è quello di offrire un’attrazione turistica per mostrare la lavorazione e la raccolta del sale, ma anche per recuperare il valore tradizionale locale di un antico mestiere da rivitalizzare e proporre alle nuove generazioni, come fonte di riconoscimento di identità sociale e di rilancio turistico del territorio.

Per la produzione del sale vengono utilizzate solo tecniche e attrezzi che riproducono quelli della antica raccolta manuale. Il sale ottenuto in questo modo è integrale, non lavato e non sbiancato. Un prodotto naturale, nato dall’acqua del mare, la forza del vento e la passione dell’uomo: l’oro bianco, il sale delle valli di Comacchio. Il sale, prodotto artigianalmente, ha permesso la creazione del brand “Sale delle Valli di Comacchio”, oggi in vendita presso il bookshop presente all’interno della Salina e presso rivenditori locali.

  • Realizzazione di un progetto di educazione ambientale rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, che presenta le caratteristiche principali del sito, con lezioni in classe e visite guidate in Salina. Gli alunni sono coinvolti in attività sperimentali nell’aula didattica ripristinata, e in appassionanti escursioni alla scoperta dell’ecosistema e dell’avifauna.
  • Promozione turistica dell’area con la realizzazione e il coordinamento di un programma di visite guidate e laboratori per visitatori e gruppi di turisti, sia a piedi, sia in bicicletta che in trenino.

A questo scopo sono stati individuati percorsi e sentieri, costruite schermature adatte al birdwatching, allestita la sala espositiva sulla storia della Salina e creati materiali informativi e promozionali, come il sito web e le pagine social.

 

La Salina di Comacchio fa parte delle Valli di Comacchio e si trova esattamente nella loro estremità nord-orientale. Si estende su una superficie di circa 550 ettari, ed essendo caratterizzata da elementi di assoluto pregio ambientale, è sottoposta ad un articolato sistema di vincoli: è infatti zona umida di interesse internazionale secondo la Convenzione di Ramsar, è tutelata dal punto di vista paesaggistico, è zona B di protezione generale del Parco Regionale del Delta del Po, nonché sito di importanza comunitaria (SIC) e zona di protezione speciale (ZPS) secondo le direttive CEE ed è riconosciuta anche come zona MAB Unesco, insieme a tutto il territorio del Delta del Po.

Gli habitat considerati prioritari a livello conservazionistico che si ritrovano in Salina sono dovuti alla presenza di acque iperaline, che venivano utilizzate nel processo di produzione del sale.

Perché la peculiarità più importante del sito forse è proprio questa: la vocazione storica del territorio, come cruciale zona di produzione e commercio dell’”oro bianco”.

L’utilizzo dell’area è molto antico, si presume anche antecedente al periodo etrusco, ed è sempre stato fondamentale e strategico negli equilibri politici ed economici, sede di scontri e guerre tra i Romani e i Longobardi, i Veneziani della Serenissima, i Ravennati e gli Estensi, fino ad arrivare al controllo della zona da parte dello Stato Pontificio nel XVII secolo. La sua conformazione attuale e i suoi tratti principali, che si sono tramandati fino ad oggi però, si devono agli interventi voluti da Napoleone nel 1808.

La Salina di Comacchio riveste davvero un ruolo centrale nell’equilibrio idrogeologico del territorio e racchiude elementi di pregio sia naturalistico che storico, che meritano l’impegno di tutti gli attori coinvolti nel suo recupero e l’entusiasmo e la partecipazione di tutti i cittadini che vorranno visitarla e goderne le meraviglie.

Vai al sito

www.salinadicomacchio.it

Guarda i video

https://www.youtube.com/playlist?list=PLlp0ZMrY_FMDhSPSExhz6CavSwpmq-fDL